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— È la mia fida compagna, la mia arma di guerra: mai fallì il fuoco, mai sbaglio la mira: la sua palla è come la saetta del tuo arco: Pery, tu mi desti la mia figlia; mia figlia ti dà l’arma di guerra di suo padre.

L’Indiano ricevetle il presente con tremore e con gratitudine immensa.

— Quest’arma che viene dalla signora, farà un sol corpo con Pery.

La campana della piazzetta suono, annunziando la cena.

L’Indiano, impacciato da quegli usi strani, preso da un sacro rispetto, non sapea come contenersi.

Malgrado tutti gli sforzi del fidalgo, che provava un piacere indicibile in mostrargli di apprezzare la sua azione, e ringiovaniva colla gioia di veder viva la sua figliuola, il selvaggio non toccò ad alcuna vivanda.

Alla fine don Antonio de Mariz, vedendo che ogni insistenza era inutile, empì due tazze di vino delle Canarie.

— Pery, disse il fidalgo, avvi un costume fra i Bianchi, ed è che un uomo suol bere alla salute di quello che gli è amico. Il vino è il liquore che dà la forza, il coraggio e l’allegria. Bere per un amico è quanto dire che l’amico è e sarà forte, coraggioso e felice. Io bevo pel figlio di Arare.

— E Pery beve per te, perchè sei padre della signora; beve per te, perchè salvasti sua madre; beve per te, perchè sei guerriero.