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incivilite, la cui superiorità di educazione il suo istinto riconosceva.

Don Antonio lo ascoltava sorridendo per quel suo stile alle volte figurato, alle volte semplice, come le prime frasi che balbetta il pargolo sul seno di sua madre.

Il fidalgo traduceva nel miglior modo che sa peva questo linguaggio poetico a Cecilia, che già fuori d’affanno, e malgrado la paura che fa cevale il selvaggio, volea per forza sapere quello che diceva.

Non senza qualche stupore appresero dal racconto di Pery, che un’Indiana, salvata due giorni addietro da don Antonio dalle mani di un avventuriere, e da Cecilia regalata di grani di vetro azzurri e scarlatti, era madre di lui.

— Pery, disse il fidalgo, quando due uomini s’incontrano e diventano amici, quello che sta nella casa dell’altro accetta l’ospitalità.

— È il costume che i vecchi trasmisero ai giovani della tribù, e i padri ai figli.

— Tu cenerai con noi.

— Pery ti obbedisce.

La sera veniva avanzando; splendevano le prime stelle.

La famiglia, accompagnata da Pery, avviossi alla casa e ascese lo spianato.

Don Antonio entrò un momento in casa, e ne uscì portando quella bella carabina damaschinata, col blasone delle armi del suo casato, e che già vedemmo nelle mani dell’Indiano.