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per essere un cavaliere come suo fratello don Diego e il signor Alvaro.
Pery crollò il capo.
— Ascolta, continuò la fanciulla con una grazia incantatrice; Cecy va ad apprenderti a conoscere il Signore del cielo, a pregare, a leggere piacevoli storie. Quando tu saprai tutto questo, essa trapunterà un manto di seta per te; tu porterai una spada al fianco e una croce sul petto. Che ne dici?
— La pianta ha bisogno del sole per crescere; il fiore ha bisogno dell’acqua per aprire il suo calice; Pery ha bisogno di libertà per vivere.
— Ma tu sarai libero; tu sarai nobile e forte, come mio padre!
— No, signora; l’uccello che vola nell’aria cade, se gli si tarpano le ali; il pesce che guizza nel fiume muore, se è gettato sul terreno; Pery sarebbe come l’uccello e come il pesce, se tu gli troncassi le ali, se lo togliessi dalla vita in cui nacque.
Cecilia battè col piede in segno d’impazienza.
— Non andar in collera, signora.
— Tu non fai quello che Cecy ti chiede?... Ebbene Cecy non ti guarderà più; non si trastullerà più teco; non ti chiamerà più suo amico. Mira: non mi curo più del fiore che tu mi desti.
E la fanciulla, guastando colle dita il fiore che si trasse dai capelli, corse alle sue stanze e battè la porta con violenza.
L’Indiano ritirossi mesto alla sua capanna.