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traggiare la signora, uccidere suo padre, te, tutti quelli della casa. Hanno altri che li secondano.
— Una rivolta!... sclamò Alvaro.
— Il capo di loro vuol rapir Cecy, che tu ami; ma Pery nol permetterà.
— È impossibile! disse il giovane maravigliato. T’inganni.
— Pery ti dice il vero.
— Non posso prestarvi fede!...
In fatti il cavaliere, che attribuiva la diffidenza dell’Indiano a una di quelle esagerazioni generate dall’estrema devozione per la figlia di don Antonio, non potea prestar fede ad un delitto orribile di quella fatta; la sua dirittura d’animo respingeva la possibilità di un tale attentato.
— Il fidalgo era amato e rispettato da tutti gli avventurieri: giammai negli otto anni trascorsi dal giovane al suo fianco era accaduto nella banda un solo atto d’insubordinazione contro la persona del capo; vi furono falli di disciplina, risse fra i compagni, tentativi di diserzione; ma non più di questo.
L’Indiano sapeva che Alvaro sarebbe molto difficile a credere quanto dicevagli; ed era per ciò che ostinavasi a custodir parte del secreto, sospettando che il giovane da leale cavaliere non prendesse la difesa dei tre avventurieri.
— Tu dubiti di Pery?
— Chi fa un’accusa come questa, è tenuto a provarla. Tu sei un amico; ma gli altri pur lo sono, e hanno diritto a difendersi.