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Di poi facendo rapidamente una giravolta, continuò quella conversazione muta che già notammo, e per cui mezzo ottenne che il cavaliere non fosse veduto.
Lasciando Alvaro, l’intenzione dell’Indiano era di prevenire gli avventurieri, aspettarli vicino alla siepe; e nel separarsi per entrare ad uno ad uno, ucciderli.
Ma parea che una fatalità si attraversasse all’opera dell’Indiano, e proteggesse i suoi nemici.
Quando Bento Simoes, staccandosi da’ suoi compagni, mise il piè entro la siepe, Pery udì in quella direzione la voce di Cecilia, che tornava dal passeggio con suo padre e sua cugina.
La mano dell’Indiano, che giammai avea tremato nel mezzo del combattimento, cadde inerte, e si lasciò sfuggir l’arco alla sola idea che la
l’ammirazione degli Europei. Tirando per elevazione, si mettevano per terra, assicuravano l’arco co’ due diti del piede e scoccavano la saetta nell’aria, che, salendo, descrivea una parabola e andava a cadere al luogo del bersaglio. Ancora testè, nel Parà, vedeansi in alcune comunità di Indiani catecumeni parecchi di questi giuochi, ove il bersaglio era un tronco di banani sterpato. Il tenente Pimentel, figlio del presidente di Matto-Grosso, fu assassinato in questo modo per viaggio dagli Indiani, nel mentre cavalcava in mezzo a molti cavalieri. Nessuno fu ferito; tutte le saette caddero addosso al giovane, contro cui i selvaggi vollero vendicarsi.