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Si ruminò quindi in silenzio la propria rabbia, e cominciò a riflettere al modo di uscire dalla posizione scabrosa in cui si trovava.
In questa Ruy Soeiro e Bento Simoes venivano accostandosi, peritosi per quello che avean veduto, e colla tema del minimo accidente che potesse viepiù intricare la loro condizione.
Loredano e i suoi due compagni si guardarono un istante in silenzio; ci avea negli occhi di questi ultimi un’interrogazione muta, inquieta, cui rispondeva perfettamente il volto pallido e contratto del primo.
— Non era desso!... mormorò Loredano con voce sorda.
— Come lo sapete?
— Se lo fosse stato, credete voi che mi avrebbe lasciata la vita?
— È vero; ma chi fu dunque?
— Nol so; adesso però poco importa. Chiunque egli siasi, è un uomo che sa il nostro secreto, e che può denunciarlo, se già nol fece.
— Un uomo?... mormorò Bento Simoes, che fin là era rimasto silenzioso.
— Sì; un uomo. Volete che sia un’ombra?
— Un’ombra no, ma uno spirito! riprese l’avventuriere.
Loredano sorrise di dileggio.
— Gli spiriti han ben altro a fare che occuparsi delle cose di questo mondo; serbatevi le vostre superstizioni, e pensiamo seriamente al partito che dobbiamo prendere.