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CAPITOLO XII.
I MESSAGGI DI PERY.
Alvaro levossi in piedi, come se le labbra della giovane avessero insinuato nelle sue vene una goccia di quel veleno sottile dei selvaggi, che uccideva con un atomo.
Pallido, attonito, figgeva in lei uno sguardo freddo e severo; il suo cuore leale, la sua anima nobile, esagerava al segno la pura affezione che portava a Cecilia, che l’amore d’Isabella pareagli quasi un’ingiuria; era almeno una profanazione.
La giovane colle lagrime agli occhi sorrideva amaramente; il movimento rapido di Alvaro avea cangiato la loro attitudine; adesso era ella che stava prostrata a’ piè del cavaliere.
Soffriva orribilmente; ma la passione la dominava; il silenzio di tanto tempo le bruciava