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— Come sei leggiadra! disse d’improvviso la fanciulla.
E accostando la faccia d’Isabella a’ suoi labbri, v’impresse un bacio soave; la giovane rispose affettuosamente alla carezza di sua cugina.
— Non portasti il tuo braccialetto? sclamò fissando il braccio di Cecilia.
— È vero! rispose la fanciulla con un gesto da cui traspariva un po’ d’imbarazzo.
Isabella giudicò che quel gesto fosse prodotto dalla dimenticanza; ma la vera causa fu la tema che ebbe Cecilia di tradirsi.
— Dobbiamo andare a prenderlo?
— Oh! no! si farebbe troppo tardi, e perderemmo la nostra passeggiata.
— Allora mi traggo il mio: che altrimenti non saremmo più sorelle.
— Non importa; di ritorno ti prometto che compariremo all’intutto sorelle.
Dicendo questo, Cecilia sorrise maliziosamente.
Erano giunte dirimpetto alla casa. Donna Lauriana s’intratteneva con suo figlio don Diego, nell’atto che don Antonio de Mariz e Alvaro passeggiavano sullo spianato conversando.
Cecilia camminò verso suo padre, traendo seco Isabella, che all’avvicinarsi al giovane cavaliere si sentì venir meno.
— Padre mio, disse la fanciulla, io e Isabella vorremmo far una passeggiata. La sera è tanto bella! Se vi chiedessi di accompagnarci assieme al signor Alvaro?