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intenderne la voce che andava sempre più mancando.

— Ascoltale senza interrompermi, padre mio; sento che non mi restano che pochi istanti; e ancorchè non ci abbia perdono per me, voglio almeno riparare al mio delitto.

— Parlate, fratello; io v’ascolto.

— Il novembre scorso giunsi al Rio de Janeiro, e fui ospitato da un mio parente; sì egli che sua moglie mi fecero la migliore accoglienza.

«Egli che avea molto viaggiato pel deserto, e si era dato alla vita di avventuriere, mi parlò, un giorno di tentar insieme una spedizione, il cui risultato sarebbe una grande ricchezza per ambedue.

«Varie volte ci intrattenemmo sopra cotesto soggetto, finche mi aperse interamente il suo animo.

«Il padre di un Roberto Dias, colono della Baja, guidato da un Indiano avea scoperto nei deserti di quella provincia miniere d’argento tanto abbondanti, che poteansi lastricare di questo metallo le vie di Lisbona.

«Dias, padre, avea tracciato un itinerario del modo da lui tenuto in attraversare quei deserti senza strade e inospitali, colle indicazioni necessarie per poter trovare in qualsifosse tempo il luogo ov’erano situate le dette miniere.

«Questo itinerario fu involato al suo padrone senza ch’ei se n’accorgesse; e per una lunga sequela di fatti, a raccontare i quali mi mancano