Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 66 — |
— Una cosa che non mi chiedeste.
— Questa non la voglio! rispose la fanciulla con un po’ di severità.
— Non vi appartiene già? replicò egli timidamente.
— Non capisco. È una cosa che già mi appartiene, dite?
— Sì; perchè è una vostra memoria.
— In questo caso guardatela, signor Alvaro, diss’ella sorridendo, e tenetene ben conto.
E involandosi, raggiunse suo padre; e alla presenza di lui ricevette da Alvaro una piccola cassettina, che il giovane fece recare, e che conteneva le sue commissioni.
Consistevano queste in fili di perle, merletti di lino, frangie d’oro, nastri, tele d’Olanda e un bel paio di pistole lavorate con molt’arte.
Vedendo quelle armi, la fanciulla mise fuori un sospiro represso, e seco mormorò:
— Mio povero Pery! Forse più non ti gioveranno per difenderti.
La cena fu lunga, con pause, com’era usanza in que’ tempi, in cui il pasto era un’occupazione seria, e la mensa un altare che si rispettava.
Durante la medesima Alvaro fu triste pel rifiuto della fanciulla al modesto presente, che le avea recato con tanto amore e con tanta speranza.
Come tosto suo padre si tolse da tavola, Cecilia si ritirò nella sua camera, e inginocchiata avanti un crocifisso fece un’ardente orazione.
Alzatasi poscia, sollevò un lembo delle cortine