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— Nulla di più naturale, replicò il fidalgo; egli corre tutto questo deserto.

— Sì! riprese Alvaro, ma il modo come lo incontrammo, non vi parrà tanto semplice.

— Che facea dunque?

— Trastullavasi con una tigre, come voi col vostro capriolo, donna Cecilia.

— Dio mio! sclamò la fanciulla mettendo un grido.

— Che hai, figlia mia? dimandò donna Lauriana.

— Temo che a quest’ora egli sia morto, madre mia.

— Non si perde gran cosa, rispose la signora.

— Ma io sarei la causa della sua morte!

— Come ciò, figlia mia? disse don Antonio.

— Ecco, rispose Cecilia, asciugandosi le lagrime che le spuntarono sugli occhi; conversava i giorni scorsi con Isabella, e parlando di tigri, di cui ella avea gran paura, dissi scherzando, che avrei avuto desiderio di vederne una viva!...

— E Pery andò in busca di uno di questi animali per soddisfarti; replicò il fidalgo sorridendo. Non ci è di che meravigliarsi. Ne ha già fatto delle più grosse.

— Ma, padre mio, cotesta è cosa che si possa fare! La tigre deve averlo ucciso.

— Non vi affannate, donna Cecilia; egli saprà trarsi di pericolo.

— E voi, signor Alvaro, perchè non lo aiutaste a difendersi? disse la fanciulla risentitamente.