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— Non pertanto ha da esser così, perchè così ho deciso.
— Siete ben crudele, signore.
— Sono soltanto giusto.
Fu in questo istante che si udì il rumore delle bestie, e che Isabella scoprì il drappello di cavalieri, che si avvicinava alla casa.
— Oh! sclamò don Antonio de Mariz; ecco Alvaro de Sà.
Il giovane che già conosciamo, Loredano e i suoi compagni appiedaronsi, salirono l’erta che conduceva allo spianato, e avvicinaronsi al cavaliere e a sua moglie, cui resero ossequio rispettosamente.
Il vecchio fidalgo stese la mano ad Alvaro de Sà, e rispose al saluto degli altri con una certa amorevolezza.
Quanto a donna Lauriana, l’inclinazione del suo capo fu tanto impercettibile, che gli occhi neppur si abbassarono al volto degli avventurieri.
Scambiato questo saluto, il fidalgo fece un segno ad Alvaro, e tutti e due si appartarono, e andarono a conversare in disparte, seduti sopra due grossi tronchi d’albero lavorati in digrosso, che servivano di panche.
Don Antonio desiderava aver notizie del Rio de Janeiro e del Portogallo, ove si eran perdute tutte lo speranze di una ristaurazione della sovranità, che solo ebbe luogo quarant’anni appresso coll’acclamazione del duca di Braganza.