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— Signor Loredano, è la seconda volta che pronunciate questa parola in un tuono che mi dispiace: sembra che vogliate dar ad intendere alcuna cosa; ma vi manca l’animo di proferirla. Una volta per sempre; parlate apertamente, e Dio vi guardi di toccare ad oggetti che sieno sacri.
Gli occhi dell’avventuriere gettarono una scintilla; ma il suo volto si conservò calmo e sereno.
— Ben sapete che vi devo obbedienza, cavaliere, e che non ci verrò mai meno. Desiderate che parli apertamente; ma, quanto a me, parmi che nulla possa essere più chiaro di quello che ho detto.
— Quanto a voi, non ne dubito, ma questa non è certo una buona ragione che lo debba essere per gli altri.
— Ora ditemi, signor cavaliere, non vi par chiaro dal poco che n’udiste, che indovinai il vostro desiderio di arrivare il più presto possibile?
— Quanto a ciò, già ve l’ho confessato; non ci ha gran merito a indovinarlo.
— Non vi par chiaro altresì, che mal non m’apposi quando notai che faceste cotesta spedizione colla maggior fretta, di modo che in meno di venti giorni già ne siamo al termine?
— Già vi dissi che tali erano i miei ordini, e credo che nulla ci avrete ad opporre.
— No per certo; un ordine è un dovere, e un dovere si compie con soddisfazione quando il cuore non vi è estraneo.