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La fanciulla sentì un guizzo, come se una scintilla elettrica le fosse corsa per l’ossa; esitò, ma alla fine attraversò la camera.

Due sguardi, avidi, ardenti, caddero sulla finestra nell’atto che si aperse.

Non vi era nulla.

L’emozione da cui fu presa Isabella, era tale, che involontariamente si voltò verso sua cugina, uscendo in un’esclamazione di giubilo; la sua fisonomia illuminossi d’uno di que’ riflessi divini, che sembrano discendere dal cielo sul capo della donna che ama.

Cecilia guardava sua cugina senza comprenderla; ma a poco a poco la meraviglia andò dileguando, e lo spavento e lo stupore disegnaronsi nel sembiante della fanciulla.

— Isabella!...

La giovane cadde in ginocchio ai piedi di Cecilia.

Erasi tradita.