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cità; ma avvicinandosi alla porta, Cecilia, che andava un poco innanzi, voltossi verso sua cugina sulla punta dei piedi, e con un piglio imperioso alzò il dito alle labbra raccomandando silenzio.
— Sai, Cecilia, che tua madre è molto in collera con Pery? disse don Antonio, accarezzandola in viso e dandole un bacio sulla fronte.
— Perchè, padre mio? Fece egli qualche cosa di male?
— Una delle sue, e di cui già conosci una parte.
— E io vado a contarti il resto! interruppe donna Lauriana, toccando colla mano il braccio di sua figlia.
E difatti rappresentò co’ colori più tetri, e coll’enfasi più drammatica, non solo il rischio imminente, che a parer suo aveva corso la casa intera, ma i pericoli che minacciavano tuttavia la pace e la tranquillità della famiglia.
Riferì che se per un miracolo la sua casiera non fosse giunta un’ora prima allo spianato, e visto l’Indiano far atti diabolici colla tigre, cui insegnava naturalmente la maniera di penetrar nella casa, tutti a quell’ora sarebbero stati morti.
Cecilia impallidì, ricordandosi in che modo lieta e folleggiante avea attraversata la valle e se n’era ita al bagno; Isabella si serbò calma, ma i suoi occhi brillarono.
— Perciò, concluse perentoriamente donna Lauriana, non è più possibile che continuiamo con una simil maledizione in casa.