Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 102 — |
— Pery!...
Egli baciò le pistole ancora fumanti e stava per rispondere, quando a due passi sorse dal mezzo di un cespuglio un’Indiana, che internossi prestamente nel bosco.
Diè un’occhiata nella direzione di Cecilia, e giudicandola ormai fuori del bagno e in luogo sicuro, lanciossi dietro all’Indiana, che già di molto lo avanzava nel corso.
Una larga striscia vermiglia, che partiva dalla ferita, tingeva la sua bianca tunica di cotone; Pery si sentì d’improvviso vacillare e si pose disperatamente la mano al cuore, come per arrestare il sangue nelle vene che si vuotavano.
Fu un momento di lotta terribile tra lo spirito e la materia, tra la forza della volontà e il potere della natura.
Il corpo sveniva, i ginocchi piegavano; e Pery alzando le braccia, come per afferrarsi alle cime degli alberi, contraendo i muscoli per reggersi in piedi, lottava inutilmente contro la debolezza che s’impadroniva di lui.
Si dibattè un momento contro quella potente attrazione, contro quella gravitazione che lo curvava a terra; ma era uomo, e dovea cedere alla legge della creazione.
Frattanto, soccombendo, il valente Indiano resisteva sempre; e già vinto, pareva lottare ancora.
Non cadde, no; quando la forza gli mancò per intiero, abbandonossi lentamente, e toccò la terra co’ ginocchi.