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le prime storie. 49

A le battaglie esperta e a le procelle,
Per navalestro fra le due costiere.
Sorto a la fine il più recente sole
Di civiltade che indorò le guelfe
Torri e le ghibelline e le opulente
Itale terre, mentre ancor nell’ombra
Barbara vegetavan le straniere
Che ora in superba signoría saliro
Ingratissime alunne, a sconosciuto
Mondo mai visto da pupilla antica
Toccava in sorte d’ospitar la furia
Di quel congresso su la rena d’oro.
Ma fra quel lido e noi ruggía diffuso
Un subisso di mari, e favolosi
Uragani che fean pur ne la mente
Pallido il volto di ciascun gagliardo;
Chè un segreto dei cieli era la terra
Americana. In ligure casetta
Pure un fanciul crescea cui dentro all’alma
Brillò l’istinto di quel mondo; e vide
Ne la mente fatidica dipinta
L’opposta faccia de la terra, e vòlta
Allegra sfida all’oceán, partía
Con due nocchier securi, il Genio e Dio.
Ultimo dei profeti indi tornava
Incatenato e grande; e a piè del sire
Perfido di Castiglia e di Lëone
Gittava l’agognato oro dei regni
Indovinati, onde fumâr di tanto
Ingenuo sangue le infelici Antille.

     Ma prima assai, che i valichi dell’Alpi
Imparasse la rea stirpe d’Odino