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36 le prime storie.

E in mezzo dominar superbamente
Il pomo reo con la fatal bellezza.
L’aura che sui vietati orli moria,
Gli recava l’odore alle celesti
Lonicere rapito, e da le valli
D’asfodillo sorrise evaporato;
Scendere a balzi per le conche d’ambra
Sentía l’onda beata, e con l’eterna
Pioggia di perle accarezzar le ottonie
Immortali, e le cerule corolle
Del simbolico loto. E dal ricinto8
Per l’esterne vallee si propagava
Molle tenor di melodia, siccome
Entro ad ogni sbocciante urna di fiore
Germinasse una dolce arpa di cielo.

     E il reietto piangeva. Imperversando
Contro il sudor che gli piovea nei solchi,
Bieco il fratel dall’opera riedea;
E al mansüeto si levò di contro,
E lo percosse a morte. Era il tramonto,
E ruppe l’aure il grido d’una madre;
Chè presso la travolta ara giacea
Il cadavero primo. Ahi! quella striscia
Nova di sangue, che bruttò la terra,
Le domestiche rabbie, e i pertinaci
Combattimenti cittadini, e i nappi
Avvelenati, e sovra i palchi il lampo
De le bipenni e il lutto de le bare
A le schiatte venture inaugurava.
E con quel pio che discendeva il primo
Nell’ignoto sepolcro, iva perduta
La tanto invano lagrimata in terra