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34 le prime storie.

Chioma, danzando al suon della siringa,
Al simulacro dell’agreste Pane5
Vesti e voti offerian l’arcadi donne:
Ma all’are di Maria vezzi ed anelli
Nuzïali appendeano, e la bandiera
Dell’egra patria: e si giurâro eterne
Spose ai mariti che perian da forti;
Vedove a quelli che reddian dal campo
Codardi.6 E in noi l’Iddio stesso favella.

Dal sangue de la Górgone l’alato
Pegaso nacque, e calpestando il monte
Fe’ l’Ippocrene zampillar.
                                             Dal sangue
Versato per le nostre ire fraterne
Usciro squadre di destrier guidati
Da lo straniero, che squarciar con l’ugna
Il sen d’Ausonia, onde sgorgaron fonti
D’odi profondi e di sdegnose angosce
Di amara e forte poesia. Per noi
Dolorosa, ma splendida, ma sacra
Ippocrene, la patria.
                                   Or tu m’allegra,
Fidanzata immortal, le faticose
Malinconíe. Se rinnegasti un giorno
La sonnolenta eredità di carmi
Che i molli ne lasciaro arcadi padri,
Cantami un inno vero; e te non turbi
Questa tenebra folta. Allor che buia
Sopra una terra più s’addensa e fuma
Una nebbia di colpe, Iddio le invía
Il turbine che monda.
                                        Attendi e spera