Raccolgo, nell’intime
Caverne dei monti,
Dei fiumi, dei rivoli
Le vergini fonti.
E a un cenno dell’Arbitro
Supremo del mondo,
Le spando, ed inondo
Campagne e città.
Primo Coro di Donne.
Cresce dei fiume rapida l’onda,
Batte, flagella, rode la sponda;
Galleggian zaini, galleggian canne,
Reliquie infauste delle capanne....
Passa una culla!... ahi! ahi! travolto
Forse un fanciullo giace sepolto
Fra i gorghi infami dell’acque ladre,
Povera madre! Povera madre!
Secondo Coro di Donne.
Gemon per l’aura tocchi di squille
Dalle vicine tremanti ville;
Pallide accorrono dalla pianura
Turbe presaghe della sventura.
Vola sul colmo delle correnti
Un affannoso suon di lamenti;
E pien di lagrime, pieno di lutto,
Sempre si eleva, si eleva il flutto.