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IN MORTE DI DONNA BIANCA REBIZZO
lettera a raffaele rubattino.

 





     Prediletto agli Dei tenne il giocondo
Greco chi giovin muore. A lui sdegnoso
De la vecchiezza inelegante, parve
Non amaro il calar sotto i cjpressi
Nell’april de la vita, allor che varchi
Quasi danzando il limitar del mondo
Fiorito a festa e de la tua venuta
Si allegra ogni sembiante, e ad ogni giorno
Mette le piume una speranza e vola
Pe ’l novo aere cantando, poi che il Vero
Freddo saettator nissuna ancora
Ne uccise.
                   E pure, Raffaele, io penso
Ch’anco a que’ giorni una beltà d’Atene
Che con man sedicenne isse cogliendo
Sotto lo sguardo cupido e gli ardenti
Inviti degli Efebi, i fior pei campi
De la sua primavera, se vedea
Allo improvviso ruinar il suolo
Sotto i suoi piedi ed apparir la riva
Squallida d’Acheronte, inorridita
Si ritraea. Ma le venia davanti
L’inesorato messaggier dell’Ade