Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
400 | poesie volanti. |
Finché vi sia una patria,
Una tomba, una lagrima romita
E questa che ne domina
Necessità de la seconda vita,
Non dubitate, candido
Fanciulle mie, la Poesia non muore.
Ella vivrà perpetua
Finché l’umanità duri e l’amore.
NELLO INVIARE ALLA MIA VECCHIA CAMERIERA
un letto di ferro.
Letto, ov’io spero di morir, del forte
Metal temprato, onde si fan le spade,
Vanne dall’Arno all’Adige e le porte
Turrite varca de la mia cittade;
Letto a Venere ignoto ed alle orrende
Insonnie del rimorso, e ai fieri spasmi
Del traditor, che ansante balza e accende
Tremando il lume per fugar fantasmi,
Un’amabile e fida vecchiarella
Di virtù ricca e di ricordi mesti.
Ti deporrà nell’umile mia cella
Da carte ingombra e da volumi onesti,
E alfin verrà quel dì, che tra le bianche
Tue coltri, o letto, ove morir desio,
Placidamente le pupille stanche
Io chiuderò, per rïaprirle in Dio.