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386 | poesie volanti. |
Ma siccome ò giurato a la mia Musa
Di non cantar fuor dell’Italia mai,
Se la incontri per via,
Non le dir ch’io cantai, bella Maria.
Josephstadt, 1 agosto 1859.
A TE.
Partiam, fanciulla mia, lasciam le sponde
Tristi dell’Adige,
Dove l’eterno Barbaro profonde
Verghe e patiboli.
Una cerchiam coi passi dell’afflitto
Terra di liberi,
Ove a un italo cor non sia delitto
Amar l’Italia.
Vieni, aduniamo i nobili tesori
De le nostr’anime,
Perchè il ricordo de’ passati amori
È vita all’esule.
Rechiam con noi le linee ridenti
Dei colli patrii,
Dove i trascorsi splendidi momenti
Valser dei secoli.
Con noi rechiamo del paterno e santo
Tetto l’immagine,
Ove siam nati, ove abbiam riso, e pianto
Virili lagrime.