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nota. 379

Le son quel che sono; ma sarà anche la povertà di ventisei anni che sono scritte, e nondimeno sanno di oggi. La data precisa non la saprei dire, perchè di quelle tante poesie, dopo fatte, non ne ò saputo più nuova. Ma i miei benedetti amici, che allora aveano quei benedetti vent’anni (dico dei vivi, perchè Dio me ne à tolti tanti!), ricordano e data e versi. I quali poi, chi li volesse vedere, ànno da essere di certo negli archivi della polizia austriaca, che tiene con materna inquieta sollecitudine conto esatto di tutto. La quale, mi ricordo, in quel tempo à avuto la bontà d’invitarmi da lei, per la sola onesta curiosità di sapere se ne fossi per caso l’autore. Anzi d’allora in poi, non so perchè, ci siamo un po’ rotti; e lo siam tuttavia.