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354 canto politico.

Mormorato da un popolo di larve;
E correre gl’immensi
Piani dell’onde un suono
D’organi tra l’odore
Di nauseabonde nuvole d’incensi.
Bensì talor surgea
Di mezzo a le codarde sepolture
Qualche anima possente
Ricca di Dio, che ardiva
Interromper que’ biechi saturnali
Sacerdotali, e quelle orgie divote
Di carnefici in maschera di santi
Piene di pianti; e maledir la rea
Etade e i sacri filtri e le catene,
Profetando le idee dell’avvenire:
Ma pontefici e re subitamente
Sovra le piazze de le cupe chiese
Ergevano le pire,
Spegnendo con feroce
Argomento di fiamma
La temeraria voce:
E scagliando le ceneri del grande
Visitato dal nume
Sovra l’onda d’un fiume. —
Stridon le stipe: incede
Da vincitor il martire: l’erede
Del santuario siede
Sui ricchi pulvinari;
E l’effluvio dei membri arsi, giocondo,
Sale a le sacre nari. —
Ma lo notava il mondo.