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canto politico. 349

Pianura all’Alpi, al mar, per una via
Sacra, la gioventude
Bella, tremenda e pia
De le italiche schiere?
E in fuga per i campi
Le rotte orde straniere?
Non ti punge desío
Di veder sul natío
Suol luccicar le mobili selvette
Dei possenti lancieri; e per le apriche
Nostre valli passar le giovinette
File dei fanti che parranno antiche?
E dai vinti sentieri
Sbucar di Veia e di Caprino, e al piano,
Come vivente lava di vulcano
Acceso dal destino,
Scendere i bersaglieri?
Arsi dal sol le fronti,
Con l’arme in pugno, con le piume al vento,
Di polve e fumo, di sudor, di sangue
Superbamente immondi,
Ebri di gloria scendere giocondi
Sposi de la vittoria?
E quel dire: Son nostri!

V.

     Anima Italïana,
A te che in core abomini gli avversi
Figli selvaggi de la tramontana,
Forse non tarda di veder la fine
Del gigante conflitto