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i sette soldati. 329

Sul letto nuzïal la giovinetta
Tua vedova che attende;
Tra le candide bende
De la cuna bisbiglia
L’angiol recente de la tua famiglia.
Vieni. Per te le belle
Figlie de la tua landa
Sfidando i delatori
T’intrecciâro ciascuna una ghirlanda
Di tre colori. — Ahimè, la patria, ignora
Perfin la zolla, dove
Inginocchiarsi a piangerlo! Cadea
Forse in battaglia. Forse
Ne le notturno insidïate corse
De la sconfitta sanguinando, immerso
Dentro un padule transilvano, ai venti
Diede il suo desolato ultimo verso.
Forse un Cosacco, cacciator di vite,
Incontrato lo stanco
Là per quelle romite
Vie, con la picca ne trafisse il fianco:
E oltra passando il tartaro corsiero
Col piè ferrato lacerò la santa
Testa che tanto contenea tesoro
D’inni venturi e tanta
Carità di pensiero.
Forse smarrito in una fonda gola
Tra i sàssoni dirupi, anima sola,
Quando quei truci abitator dell’alte
Vette spïando del nemico i passi,
Sui fuggitivi dirigean la furia
Dei rotolati massi
Quivi periva. A immagine del forte