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canti patrii. 275

E ricoverto d’una bianca assisa
L’àn balestrato in barbara contrada,
Dove mi dicon che la donna slava
Ai lividi mariti
I lini ancor di sangue italo intrisi
Deterge a un fiume che si chiama Drava;
E ier mi giunse la crudel novella
Che sconsolato ei muore
Pel desio de’ suoi cari
Paesi e de’ suoi lari,
Pel desiderio de la sua sorella,
Consunto dall’amore.” —
E tacque, e pianse, e divorò la via.
A me di dentro l’anima ruggía;
E seguitando con lo sguardo il passo
Di lei che discendea
Per un sentier d’inaridite foglie,
Vidi raggiante giù nella vallea
Farsele incontro l’angiol del Signore,
L’angelo che raccoglie
Lo spirto de gli estinti
Consunti dall’amore,
Il quale, aprendo il nitido mantello
Fiorito di giacinti,
Le fea veder che sotto si posava
La benedetta, colta in su la Drava
Anima del fratello.

V.

     “O peregrino Spirito cortese,”
Dissi movendo al loco