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epicedio per una bimba. |
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Vergine lieve in rapida carola
Che ti lambe e dileguasi; spedita
Gondola che pel bruno aere s’invola,
È il picciol lampo de la nostra vita.
Qui tutto muor. Interroga gli ardenti
Deserti, ove orma viva non appar;
E ti diranno quanta onda di genti
Volse e sparì, come essiccato mar.
E un dì matura l’avvenire arcano
Quando, simile ad un navil che affonda
Per vetustade in placido oceano,
Svanirà ne la tenebra seconda
L’orbe: e forse per l’etere, sull’ale
Si librerà qualche divin cantor
Armonizzando un inno funerale
Su le virtù sue brevi, e i lunghi error.
Arpa de’ miei prim’anni, a cui le miti
Gioie ò fidato del paterno tetto;
E il fremito di popoli avviliti
Sotto il flagello di straniero abbietto;
A cui l’ardore di desir mal domi
E un tesoro di speme e di martir,
Cui lagrimando ò confidato i nomi
Di quelle che amai tanto e mi tradîr;