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230 il comunismo e federico bastiat.


X.

     Tenevi con la facile
Serenità d’un nume
Ne la destra la nobile
Arma del tuo volume,
E combattesti indomito
Cavalier d’un’idea
Santa. Ed al piede innocua
La furia ti cadea
Dei dardi avvelenati
Dai nemici scagliati;
Che ti curvavi a cogliere
Pur seguendo a pugnar,
Del buon senso spezzandoli
Su la pietra angolar.

XI.

     Poi ritornato ai patrii
Vïali di Baiona,
Cui fan da lunge i vertici
De’ Pirenei corona;
Vagavi solitario
Lungo le arene basche
Che l’Oceàno accumula
Nei dì de le burrasche;
E guardando a le stelle
Eternamente belle,
Chiedevi a Dio, se l’ordine
Che domina nel ciel
Da innumerati secoli
Con armonia fedel,