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accanto a roma. 99

Chiusa, inquïeta, in un granel di polve
A te simíle una gentil fattura
Di cui senza tramonto è la giornata,
Ed è la poveretta anima umana.
E le preci di lei, le sue battaglie
Faticose ti premono sì forte,
Che t’è men dolce udir s’ella ti chiama
Sire de gli astri, di quel sia col nome
Confidente di padre. Oh, se un’offesa
Anima sventurata a Te riesce
Più cara d’una stella, ascolta il grido
Che mando a Te dal mio granel di polve.

II.

     Ò adorato i miei padri, e questa adoro
Terra de’ padri miei. Sento una stanca
Pietà de’ suoi lunghi dolori; sento
L’alterezza gentil d’essere figlio
De la grande Infelice. - Arde in secreto
In mille case a gli oppressori occulte
Una nobile fiamma dall’amore
Di pazïenti Forti alimentata,
Cui servon da vestali, anime schive
Di carezze straniere. - In cima a mille
Itale torri immota pende, illesa
Dai geli d’oltramonte, una campana.
Era la squilla che nei dì per fasto
Illustri e per valor, co’ suoi rintocchi
Del popolo la voce accompagnava
Quando avido di feste e di vendette
Irrompeva, e la piazza era ad un tempo