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DEL CID | 57 |
Fra tutti i bàrbari, che si accasàrono nelle inermi provincie dell'imperio romano, i Visigoti erano i più proclivi alla contemplazione ed alla pietà; blandê, mansuetê, innocenterque vivunt (Orosio). Ardenti ariani dapprima, devoti catòlici dappoi, essi già lasciàvano al concilio di Toledo il sommo dell'autorità legislativa, in un tempo nel quale i Longobardi e i Franchi non conòscevano ancora altre adunanze che i malli armati e i campi di Marzo. Essi non si appartàrono, al pari degli altri bàrbari, colla legge personale, ma si lasciàrono sottoporre ad una commune legge territoriale, dettata sotto la presidenza dei vèscovi. Essi non fecero legge del duello giudiziario, nè multàrono la morte dei loro mìliti a più alto prezzo che la vita degli altri cittadini. Ciò fu notato anche da Guizot, grande approvatore dei bàrbari; e se ne può conchiùdere che il dominio sacerdotale si stabilì nelle Spagne sotto i Visigoti; poichè così non era al tempo dei Romani e dei Fenicii. Questa fu la loro eredità, non già quella della prodezza militare e della magnanimità cavalleresca.
Una sola battaglia campale rovesciò codesta fiacca dominazione dei Visigoti. Allora gli Arabi vittoriosi, col governo, col commercio, coll'industria, colle peregrinazioni, cogli studii, congiùnsero le Spagne a quello splèndido loro imperio, che dalle Indie si stendeva fin entro l'Italia, la Spagna, la Francia, e superava in ampiezza l'imperio romano.
Surgeva l'era più bella dell'aràbica civiltà, l'era dei primi Abassidi. Gli Arabi diffondèvano in occidente le nuove cifre aritmètiche; dàvano il nome all'àlgebra e alla chìmica; scoprìvano l'alambicco, gli àlcali e gli spiriti, gli àcidi e i sali metàllici; sottoponèvano all'uso mèdico i più temuti veleni; inalzàvano le spècole astronòmiche di Bagdad e di Siviglia; mentre fra i Cristiani non si avèvano quasi più libri e appena si sapeva lèggere, aprìvano nella sola Spagna settanta pùbliche librerìe, insegnàvano all'architettura a librare in alto ardite cùpole di marmo, abbellìvano di giardini, di bagni, di palazzi e di moschèe Siviglia, Còrdova, Valenza, Toledo, ed ergèvano la più suntuosa reggia del mondo, l'Alhambra di Granata.
Finchè gli Arabi rimàsero uniti sotto l'insegna dei Califfi, fu