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IL LORENZINO 53

lusioni di Lorenzino solitario; la vista delle stanze, ove tanti morìrono! i pensieri d'amore che risùrgono in Corsini vicino a morte; la delicatìssima romanza simbòlca della Lena; quella nobile plebe fiorentina che parla in piazza di Michelàngelo e di Cellini; la sùbita pietà che inspira l'impròvido Alessandro quando si veste di raso e si mette i guanti profumati per andare alla morte; passo che rammente il Macbeth, quando il re Duncano chiama bello il sito e dolce l'aria del castello ove sarà scannato; la solitùdine e il disinganno dell'omicida, il quale sente tutta l'unitilità del delitto, e ci prepara a quella sentenza finale che l'alba del Signore non viene col sangue.

Questo lavoro, destinato alla lettura più che alla scena, palesa severi studii. La lingua, impressa sul tipo antico, corre nondimeno con certa sicurezza e facilità. V'è anche una prefazione, dettata con quella circospetta umiltà colla quale chi ha lavorato è bene in dovere d'inchinarsi avanti a chi non fa nulla.