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50 IL LORENZINO

Giulietta, in Hamleto, in Re Lear. Trattò la tragedia della memoria nella sequela dei Riccardi e degli Arrighi; la quale per verità è la migliore istoria dell'antica Inghilterra, cioè quella che meglio ci fa sentire la vita della procellosa baronìa normanna, e ne fa quasi risonar nella mente le voci minacciose e le ferrate schiniere.

Schiller trattò con gloria la sola tragedia ìstorica; espose in Tell e in Wallenstein le due forme popolari della nazionalità germànica, un commune di pastori e un quartier di soldati. Ma non intendendo le nazionalità meridionali, fece pensar tedesco i marinài di Genova e i mercanti di Messina. Goethe, che aveva più arte da poeta, e men coscienza da istòrico, gravitava verso l'ideale; e perciò il suo Tasso riescì un'inezia a fronte del Fàusto.

Dacchè siamo dunque al drama istòrico, addìo, sogni dell'imaginazione, addìo bella libertà di rìdere e di piàngere a lìbera fantasìa. Assistendo alla rappresentazione delle grandi scene del mondo positivo, ai grandi delitti, alle grandi sciagure, compatiremo, fremeremo; ma lì sul più bello, nell'istante che l'antica tragedia a' suoi buoni tempi si gettava perdutamente nel vòrtice degli affetti, noi ci sentiremo bàttere la spalla dalla mano impiombata della crìtica istòrica, della crònica minuziosa, della memoria contemporanea, e persino dell'etichetta di corte, che all'amante sisperato intimerà di non abbracciar le ginocchia d'una principessa. Noi sederemo in platèa, non per abbeverarci liberamente di sensazioni e d'affetti; ma, a guisa di correttori, saremo tenuti in coscienza a lagnarci che Pròspero non fu mai duca di Milano, che Miranda è un sogno, e che Calibano è men verosìmile di Meneghino.

Ad ogni modo il drama ìstorico è sempre una nuova fonte di piaceri intellettuali che nulla toglie ai tesori che giù possediamo. Ma poichè ci si presenta come cosa di realtà, vogliamo almeno che sia studiato il vero; vogliamo istoria, costumi, caràtteri e linguaggio. Ecco quattro cose che troviamo nel Lorenzino de' Mèdici di Giuseppe Rèvere. Firenze, la città intellettuale, la Psiche del medio evo, è un