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28 SCHILLER

Ecco Carlo stretto dall'insinuante amistà e dalla passione che trabocca. Tuttavia non tradisce, nè disfiora pur da lungi il nome della regina; eppure ben si vede quanto orribilmente il secreto gli pesi:

Duol che a morir mi mena in cuor rinserro,
Alto dolor, che pur m'è caro. Ahi lasso!
Che non te 'l posso io dire?
Ah no, non cerco,
Ne v'ha di te più generoso amico;
E darti pur d'amistà vera un pegno,
Coll'aprirti il mio cuore, oh ciel! non posso.

E si volge a parlar d'altro, della corte, dei cortigiani. E Perez, gentile amico, e vero e severo Spagnolo, rispetta il secreto, e tuttavia gli offre il sacrificio della vita:

Tu dentro al petto
Mortal dolor, che non puoi dirmi, ascondi?
- Saper nol vo'. - Ma s'io ti chieggio e bramo
Che a morir teco il tuo dolor mi tragga,
Duramente negàrmelo potresti?

Carlom custode vittorioso del secreto, accetta il sacrificio, e consolato gli porge la mano:

Infausto
Pegno a te dono d'amistade infàusta.
Te compiango, ma omai del mio destino
Più non mi dolgo, e non del ciel, che largo
M'è di sì raro amico.

E Perez nella tragedia d'Alfieri non ricompare più se non a sciògliere la sua parola, e difendere Don Carlo nel consiglio del re, ove l'amicizia infiammata dal pericolo lo fa trascorrere oltre ogni usato riserbo. Filippo s'accorge di lui, dello Spagnolo di tempra antica, di quella tempra cavalleresca ch'egli e i pre-