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E ALFIERI 11

che quando fu arrestato, la regina Isabella e la principessa Giovanna di Portogallo sorella del re, la quale aveva primamente allevato il prìncipe, piangevano amaramente; che Don Giovanni stesso comparve una sera al palazzo in lutto, e il re dovè dirgli di depor quell'abito; che il papa e altri prìncipi intercessero a favore del prigioniero, e nessuno fece maggiori istanze dell'imperator Massimiliano, il quale lo voleva marito a sua figlia; che il vescovo d'Osma già institutore di Don Carlo, si era così cattivato il suo cuore, che mai non venne meno l'affezione e la confidenza sua, e il prìncipe nelle lettere gli si sottoscriveva: sempre vostro, che farò tutto ciò che mi domanderete; e gli ottenne da Roma la licenza di soggiornar fuori della sede vescovile sei mesi, per fargli compagnia; e non si offese mai della libertà che il dabben uomo si prendeva di pòrgergli ammonizioni. Le quali cose tutte manifestano come l'animo di Don Carlo non fosse chiuso ad ogni lodevol senso, e come non fosse tenuto un mostro, bensì fosse oggetto di benevolenza a non pochi che pure il conoscevano ben dappresso.

Che se aborriva il feroce duca d'Alba; se non poteva soffrirne il fratello, Garzìa Toledo, pòstogli custode dal padre; se proruppe in violenze con quel Don Giovanni che lo aveva secondato e poi trsdito, e con quel Ruy Gomez e quell'inquisitore Espinosa, che fatti suoi giudici si mostrarono poi tali da condannarlo a morte; ciò palesa animo intollerante, e se si vuole, fiero e selvaggio per negletta educazione, ma non corrotto e perverso. E se Espinosa si pigliò gusto di bandire di Madrid l'attore Cisneros, proprio nel momento in cui si recava a rappresentare una comedia nelle stanze di Don Carlo, e pregato dal prìncipe a soprasedere fin dopo la rappresentazione, superbamente si negò, non fa stupore che l'incauto e ineducato giovane lo minacciasse col pugnale alla mano, e prorompesse a dirgli: e chi è codesto pretuccio che osa resistere a me?. E infine, Don Carlo minacciò coll'arme in pugno i suoi nemici; e non li uccise. Ma gli astuti suoi nemici, senza molte minacce, lo colsero al varco: lo condannarono secretamente; lo misero a morte vile e furtiva, dissimulando poi con pompose esequie agli occhi dei