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E ALFIERI | 9 |
liani fortezze formidàbili in Anversa, in Flessinga, in Groninga, in Amsterdam; decretò nuove imposte, contrarie alle leggi e al giuramento del re; sequestrò in Anversa le navi inglesi; oppresse con mano di ferro il commercio, il quale dalle città obedienti si rifugiò nei ricòveri dei ribelli, infestando prima di disperati corsari, poi di poderose flotte tutti i mari della Spagna e delle Indie. Le imposte, le confische, le morti dilatàrono l'incendio, e rèsero stàbili le sollevazioni. E cominciò quella lotta implacàbile, che dopo un mezzo secolo di miserie e di prodezze terminò col trionfo dell'oscura Olanda e della Casa di Orange, e coll'irreparabile decadimento della potenza spagnola.
Egmonte e Hoorne salivano al patìbolo nel giugno (1568); Don Carlo moriva di veleno nel luglio; e nel seguente ottobre la giòvane regina Isabella, moglie di Filippo, ma promessa primamente a Don Carlo, moriva in occasione di prematuro parto. E Filippo, vèdovo prima d'una principessa di Portogallo madre di Don Carlo, poi della regina Marìa d'Inghilterra, poi d'una principessa di Francia, passava a quarte nozze colla sua nipote Anna, promessa ella pure pochi mesi prima a Don Carlo. E sopraviveva al figlio ben trent'anni (1598), consumando un lunghissimo regno, in cui la pertinace sua polìtica ebbe agio di preparare la debolezza del suo imperio, l'avvilimento della sua nazione, la nullità ereditaria de' suoi successori, e la gloria e la potenza di tutti i suoi nemici.
La morte d'Isabella, prossima di soli tre mesi a quella di Don Carlo, fece crèdere a tutta Europa che quelle giòvani vite fossero spente dalla stessa mano; e che la vana promessa di nozze, fatta quando il prìncipe aveva quattordici anni e la principessa tredici, avesse inclinato gli ànimi loro a un infelice affetto. Nell'anno seguente la promessa (156=, la giovinetta, invece del figlio, sposava il padre; non vecchio, però, ma di soli 33 anni; e come dice quel buon canònico Llorente, benissimo disposto. Anzi molti dei più autorevoli scrittori dicono1
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- ↑ «Le traitè (de Cateau-Cambrèsis 3 avril 1839) portai etc., etc. ... Que pour mieux consolider la paix, le roi d'Espagne épouserait madame Èlisabeth de France fille du roi, à laquelle on assignerat quatre cent mille écus au soleil.» Hist. génér. et raisonné de la Diplomatie française, par M. de Flassan, tomo I, lib. 4.