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6 SCHILLER

chè l'elemosiniere Suarez, già suo institutore, gli scrisse il dì di Pasqua una lunga e affettuosa lettera, riferita dal Llorente, dicendogli: «Vostra Altezza può ben imaginarsi che faranno e diranno tutti, quando si saprà che non si confessa, e si scopriranno altre cose terribili, sul conto suo; alcune delle quali sono di tanta importanza, che, se riguardàssero tutt'altri che Vostra Altezza, il Santo Officio sarebbe nel caso di domandarle s'ella è cristiano o no... Il solo consiglio che le posso dare si è ch'ella si rivolga a Dio ed a suo padre che lo rappresenta sulla terra».

Codeste cose terribili, dacchè non potevano aver radice in quelle opinioni religiose che Don Carlo certamente serbava ancora all'istante della sua prigionia, altro non potevano essere che le secrete sue relazioni coi signori fiamminghi. Costoro, avvezzi da secoli al godimento d'un'armata feudalità, anzi per l'estinzione dell'antica casa di Borgogna, liberi di sovraneggiare un paese che solo di nome apparteneva all'imperio, sòliti a vendere la loro protezione a quelle communità di mercanti e d'artèfici che fra le paludi della Neerlanda avevano ricoverato le loro industrie e accumulate un'ingente opulenza, vedevano fremendo i nuovi eserciti stanziali, le inusitate imposte, l'autorità concentrata e assorbente, che prevaleva ogni giorno più, adeguando baroni e communi a servile obedienza. Quindi, per antico privilegio luogotenenti del re nelle loro province, contrariavano d'ogni maniera i ministri regii, i quali non potevano peranco dominare i popoli se non per mezzo loro. Affetavano fedeltà e fervorosa affezione alla persona del re, per soggiacere tanto meno agli effetti della sua potenza e ai giornalieri comandi d' suoi ministri; lo pressavano a confidare nei popoli, e toglier dalle Fiandre l'umiliante e odiata presenza delle soldatesche spagnole; e infine, prevedendo che presto o tardi Filippo sarebbe venuto alla forza, fomentavano tutte quelle opinioni che potevano essere fondamento di resistenza; sommovevano da un lato i cavalieri alla conservazione dell'ineguaglianza feudale, e dall'altro proteggevano nei predicatori calvinisti i rappresentanti dell'eguaglianza puritana. Capo di tutti per altezza di pensieri e potenza di Stati era il prìncipe d'O-