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VITA DI DANTE 85

Mondi, la quale annunciata in vulgare al pòpolo, li mostri in commercio essi pure col cielo, e volga in loro pro i terrori della vita avvenire. Perlochè nè noi crediamo alle visioni di Dante, nè ai decreti coi quali manda all'inferno i morti ed i vivi; nè riguardiamo le invettive sue contro Firenze o contro Gènova o contro i Pontèfici d'Avignone e di Roma, se non come un capo d'arte. Noi ascoltiamo con quieta meraviglia quella maschia eloquenza, che sgorga improvisa dal mezzo d'una nazione novella e quasi balbettante, come riguardiamo con quieta meraviglia le lave fiammeggianti d'un Vesuvio dipinto. Perciò mettiamo pure i nostri giòvani alla lettura di Dante; e Dante, rischiarato dalle sèmplici leggende di Dino Compagni e di Giovanni Villani, li introduca al gran tesoro istòrico di Muratori. Così cresceranno accompagnando all'esempio della bella e viva forma il dominio della materia istòrica; così non avremo tanti scrittori vacui del pensiero, prolissi e affettati della parola, pezzati di ribòboli da piazza, antiquati, ineguali, esitanti.

Ma dacchè siam caduti a far menzione della lingua, vogliamo notar due cose nelle quali il conte Balbo ci sembra discostarsi troppo dal vero. Egli dice che «abonda l'elemento germànico tanto più in ogni lingua, quanto più fùrono probabilmente numerose le schiatte nuove stanziate in ogni paese, e così più che nelle altre nella lingua inglese.»

Prima di tutto, non in tutte le lingue romane si diffuse il principio germànico, perchè, a cagion d'esempio, nella lingua valaca entrò quasi unicamente il principio slavo. Inoltre le lingue potrèbbero assimigliarsi ai corpi, nei quali bisogna discèrnere le fibre vitali dalla linfa e dal polpaccio che le riempie. Nelle lingue romane questa tessitura rimase tutta latina; nella inglese rimase tutta germànica; perlochè la differenza fra loro non è cosa d'un di più o d'un di meno, ma una differenza fondamentale e orgànica. E in ciò non ebbe influsso il nùmero delle schiatte straniere, perchè un pòpolo radicale assimilò a poco a poco gli avventizii.

Avvenne bensì che i Tedeschi, e infinitamente più che gli Inglesi assùnsero molte voci latine senza mutare l'ordito delle loro