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rarenel grano, ne ha fatto mai altra mutazione se non che pare, che piu presto sia scemato di misura, che cresciuto, come è solito di fare, dal quale accidente si conosce, che non ha sentito l’umido, ne è stato dannificato dallo Scirocco, il quale pure ha regnato assai in questi sette mesi. Qui non voglio imbrigarmi in isciorre le difficultà, che mi vengono proposte, perche non pretendo altro, che di svegliare la mente degli uomini a fare piu lunga, e diligente osservazione; Ne meno voglio ingaggiar lite con nessuno, aspettando quietamente la sentenza dalla riuscita del negozio: perche quando non riesca conforme al mio pensiero, casca da se medesimo ogni mio discorso; ma se riuscirà felicemente sarà vanità il disputare de’ possibili, dove averemo il fatto evidente in contrario. Ne mi curo che gli uomini lodino, ed approvino per ben fatto quello, che dall’esperienza poi restasse condannato.

Di piu mi dichiaro, che non pretendo, che le genti subito corrano a pratticare questa mia invenzione: perche sò benissimo, che tutte le invenzioni, ancorche belle, ed utilissime hanno sempre trovato il contrasto gagliardo non solo dell’ignoranza, ma quello, che piu mi spaventa della malignità, e dell’invidia. Gradisca chi vuole il mio buon’animo, che fu sempre di giovare a tutti, e promuova il mio ritrovamento, che forse scoprirà altri utili, e benefizi di non minore importanza. Ed io non sono lontano dal credere, che con questo medesimo modo si potranno conservare i vini, i quali sogliono