Pagina:Alcuni opuscoli filosofici.djvu/25

18

zione, & esplicazione di quanto si è detto nel settimo, ottavo, nono, e decimo, quesito.

Di piu nel dodicesimo luogo abbiamo la ragione d’un’accidente, che si osserva nel contemplare la Luna nuova di tre, o quattro giorni, il quale accidente è, che quella parte della Luna, che ci si mostra con sembianza di risplendenti corna ci apparisce terminata da una circonferenza di cerchio maggiore notabilmente, che quella rimanente, che non è ancora tocca da i raggi del Sole, la qual rimanente mostra di essere terminata da circonferenza di cerchio notabilmente minore della circonferenza delle corna
risplendenti, come si vede nella qui posta figura. Dove noi possiamo dire, che facendosi dentro dell’occhio l’immagine della Luna, que’ lumi vividi, che dipingono le corna, non solo conturbano quella parte della retina, che precisamente feriscono, ma perturbano ancora le adiacenti, e contigue intorno intorno alle corna, e però la figura delle corna apparisce maggiore della figura della parte oscura.

E così nel tredicesimo luogo potremo assegnare ragione chiarissima, per la quale vediamo le stelle, e gli altri lumi nostri terreni di notte tempo inghirlandarsi, e