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DISCORSO


F

U dunque proposto da me con certa occasione un modo col quale uno, che avesse quel difetto nell’organo della vista, il quale fà compartire gli oggetti tanto confusi, come a dire annebbiati, che non si può leggere senza l’aiuto de gli occhiali convessi (accidente solito intravenire alla maggior parte di quegli, che passano quaranta, ò quarantacinque anni in circa) questo tale potesse assai comodamente leggere senza l’uso delli detti occhiali, & il modo fù questo. Presi un poco di carta ordinaria da scrivere di larghezza per ogni verso di tre dita in circa, ed avendole fatto nel mezzo un picciol foro della grandezza della presente figura, feci applicare all’oc-