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è pur cosa nota ai botanici, che nelle piante alcune volte l’embrione è surrogato da un bulbetto, il quale, non essendo altro che una gemma, si può svolgere per bene senza che ci occorra fecondazione; in secondo luogo, anche nel regno vegetabile potrebbe avverarsi quello, che accade in alcuni insetti, che una sola fecondazione basti a una serie più meno numerosa di generazioni successive; da ultimo non è fuori al tutto del probabile, che qualche parte dell’ovolo in alcune piante adempia le funzioni di organo maschile; come pare abbia veramente dimostrato pel fico il dotto mio collega, e amico Prof. Gasparrini.
Ma ritraendoci da un argomento ancora troppo controverso, e oscuro perchè da esso se ne possano cavare valide conclusioni, rimane ciò non di meno accertato, che la fecondazione col mezzo dei sessi è il modo più generale, di che si valga la natura affine di perpetuare la specie vegetale, adoperandovi quelle cure, che già vi ho fatto conoscere. E valga il vero, in questa importantissima opera tutto è ordinato, tutto congegnato e disposto meravigliosamente ad agevolarne le interne operazioni, a difendere la pianta da ogni offesa e disturbo di fuori. — E avvertite ancor questo. In quel breve, ma solenne momento, in cui la fecondazione si compie, una insolita energia, una specie di orgasmo si appalesa in tutte le parti del fiore, che vediamo atteggiarsi nel modo più grazioso, e lusinghiero che