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ch’ei venga a formarsi da questo nel modo, che or diremo. Il budello pollinico, stando allo Schleiden, penetrato nella nocella, si dilata nella sua parte inferiore, dove tutta si viene a raccogliere la fovilla. Questa poi, organizzandosi forma quivi, a sua delta, l’embrione, il sospensorio del quale sarebbe costituito da quella porzione del budello pollinico, che eccede. La membrana della nocella spinta all’indentro dalla estremità del budello, che vi urta contro, e vi si innichia come tra le duplicature di una saccoccia, fornisce all’embrione, come il luogo adatto, così ancora le materie necessarie al suo completo svolgimento.

Molte, e molto gravi sono però le objezioni che si possono movere contro una teoria, che fa del polline l’organo femineo, e dell’ovario un semplice concettacolo; epperò noi non esitiamo a respingerla ricisamente. Osservatori fedeli e diligenti hanno messo fuori di dubbio l’esistenza della vescichetta embrionale dentro il sacco dello stesso nome innanzi ancora, che le si accosti il budello pollinico, laddove nella estremità di questo non venne fatto trovarne indizio alcuno. Arroge: il budello pollinico non penetra sempre fino alla vescichetta embrionale; che anzi lo vediamo in molti casi arrestarsi fuori della nocella e perfino del micropilo. Alla ipotesi divisata dallo Schleiden si oppone ancora il misterioso fenomeno della Partenogenesi, della quale ragion vuole, che io tocchi qui brevemente, e come a dire di passata.