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E poichè abbiamo toccato degli accidenti che offrono i fiori nelle tinte e negli odori, non sarà senza interesse conoscere anche i rapporti numerici, che si riscontrano tra le varie qualità di colori, e quanti di essi fiori abbiano virtù di tramandare grato odore a petto a quelli, che o sono inodori, o danno di sé odore spiacente.
Le osservazioni di Schübler e Köhler fatte su parecchie migliaja di piante sì nostrali e sì d’altri climi hanno messo fuori di dubbio, essere il bianco il color dominante nel regno vegetale, avvegnaché sia proprio a forse la quarta parte dei fiori conosciuti. Al bianco tengono dietro per una scala, che decresce a mano a mano, il rosso, il giallo, il cilestro, il verde, il violetto, il ranciato, e per ultimi il bruno, ed il nericcio.
Quanto poi agli odori, considerati nei fiori di una medesima tinta, i nominati autori hanno trovato, che in cento fiori di color bianco ve ne ha un quattordici all’incirca grati per soave odore, laddove tra le piante, che portano fiori rossi, gialli, verdi, o cilestri le specie olezzanti, paragonate alle inodore, sono rispettivamente nell’ordine di otto, sette, sei e fino a solo due per cento. D’onde è manifesto, che i fiori bianchi sono a un tempo e più comuni in natura, e i più odorosi. Né vuol essere taciuto, come i primi fiori, i quali vengono ad abbellire i nostri campi, si pregino di un abbagliante candore. Quando il verno scompare le praterie, gli aiberi,