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nati fiori cominciano ad esalare il soave loro effluvio verso le cinque pomeridiane, lo conservano tutta la notte, e lo perdono verso le sette del successivo mattino. Il cestrum diurnum vien chiamato in tal guisa, perchè è più odoroso il giorno che la notte, mentre invece il cestrum nocturnum solo al principiare della notte rendesi odoroso. Il catto vainiglia (cereus grandiflorus), uno dei più bei fiori che si conoscano, spande delicata fragranza, simile a quella della vainiglia, dalle ore sette della sera, momento in cui si apre, fino al mattino, chiudendosi allora per non più riaprirsi.

L’azione della luce sui fiori è pur causa di altri singolari fenomeni nei medesimi. La cicerbita del settentrione (cacalia septentrionalis),» non manda odore, se non quando è direttamente percossa dai raggi del sole, di modo che, solo col farle ombra, le si può torre sul momento la facoltà odorante. »

Anche il colore dei fiori può variare nelle diverse ore della giornata. La spaderella a fior cangiante (gladiolus versicolor) bruna la mattina, si fa verso sera di un azzurro chiaro, e ripiglia nella notte il colore, che aveva il giorno innanzi. Il fiore dell’ibisco vermiglione (hibiscus mutabilis) da principio è giallo pallido, di poi diventa rossiccio, e da ultimo pavonazzo. Il violaciocco variabile mette fiori, che, mutando colore da un giorno all’altro, sono ora bianchi, or gialli, or celestrini.