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modo che ognuno avesse a comprendere nettamente il mio concetto. Siccome pertanto a comporre questi discorsi non fui mosso da vaghezza di gloria, sappia fin d’ora il cortese lettore, perchè non paja che io voglia farmi bello delle penne altrui, che le notizie, che qui gli presento, vennero da me quasi tutte studiosamente raggranellate qua e là, secondochè venivano acconcie al mio intento, vuoi in opere generali sulla scienza, vuoi nei trattati speciali d’alcuna sua parte, nelle relazioni di viaggi, e perfino ne’giornali quotidiani, e nelle riviste periodiche. Che anzi non disconfesserò d’avere in qualche caso tolto a prestanza non solo i dati positivi e le osservazioni, ma ben anche i concetti e le espressioni, persuaso, che i miei uditori m’avrebbero saputo grado, che io porgessi loro i frutti di valenti scrittori, massimamente italiani, in quella medesima forma, colla quale essi li hanno depositati nelle immortali loro opere.

Nulla, adunque, o ben poco di mio si troverà in questi scritti, se per avventura non fosse il concetto del tutto insieme, e la speciale distribuzione, e l’ordinamento delle parti. Di che nessuno, il quale conosca lo scopo di questi discorsi, vorrà farmi un aggravio, dove apparisca che lo scopo stesso sia stato raggiunto.