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le piante di sapor dolce non hanno odor manifesto, mentre le acri e caustiche tramandano odore fortissimo, nè ignora, che col variare delle ore del giorno suol crescere o scemare l’intensità degli odori.
Queste poche cose, che sono venuto più quà più là cogliendo come alla ventura di mezzo alle moltissime ed importantissime, onde vanno ricche le opere di Teofrasto denno bastare, voglio credere, a far persuaso ognuno dei tesori inestimabili di pratiche cognizioni, di preziose notizie, che in que’ libri si contengono, e come per essi ci è dato tale un corpo di dottrine intorno la nostra scienza, che può dirsi completo pei tempi. Che se poi ci faremo a considerarne parte a parte i pregi, troveremo essere tanti da superare ogni qualunque elogio se ne volesse fare. E primieramente non si potrebbe abbastanza commendare l’ordinata disposizione dei materiali, la copia e diligenza delle osservazioni, l’eleganza del dettato, e sovra ogni altra cosa la profonda conoscenza, che l’autore mostra possedere delle leggi, onde si governa la vita del vegetale. Che ove si guardi all’indole dei tempi in cui l’occhio non aveva ancora rinvenuto nei vetri quel possente ajuto, che vi ha trovato di poi; nè si sapeva conservare col calore artifiziale le piante dei tropici nelle serre, parrà cosa quasi superiore alla umana intelligenza, che il filosofo di Eresia abbia potuto accumulare un numero sì grande di fatti pe-