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spazio di tempo io non ebbi che a lodarmi di Voi per l’assiduità alle scuole, pel dignitoso contegno, per le felici prove date de’ vostri studj.

Ma tali ed altre siffatte compiacenze ebbi in comune con molti; questa è però tutta mia, e me ne vanto, voglio dire l’aver io nelle più dolorose prove, che dovessi mai durare, trovato in voi sempre caldi, efficaci sostenitori. Nei giorni del pericolo, quando tanti altri da me beneficati mi volgevano le spalle quasi insultando, Voi per contrario non contenti di darmi pubblica testimonianza di rispetto e di riconoscenza, cogli scritti e colla voce avete difeso il calunniato maestro, perorata la giusta sua causa nelle case vostre, ne’ pubblici ufficii, in queste aule stesse della università ticinese, dovunque in una parola v’era dato il destro di farlo.

Il perchè se alla fine la verità venne in chiaro, se alla fine la giustizia trionfò per grandissima parte è merito vostro. Oh perchè non posso compensarvi ora che di parole?

Tuttavia se il buon volere, se il fermo proposito di cogliere con esultanza ogni occasione di attestarvi la mia eterna riconoscenza valgono qualche cosa, ardisco asserire, che nell’opera di educarvi cuore e intelletto al bello, al vero, al buono, se non sarò certo fra i primi per potenza; per amore, per zelo non sarò secondo a nessuno.