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di feo belcari. 91

al prossimo? e che opere di pietà hai osato, che così caritativo ti tieni? Come hai osservato i comandamenti e consigli divini, che tanto fedele ti pare essere? In quali estremi hai combattuto, che tanto virtuoso ti contempli? Che orazioni o digiuni, che vigilie o discipline o penitenze sono le tue, per le quali così buono ti presumi essere? O superbo uomo, di che ti glorj? perchè se’ così elato? perchè così arrogante? perchè così tanto prosontuoso? Non sai tu, che quando tu avessi o tutto o parte di queste virtù, a te non si debbe la gloria appropriare, ma al Padre de’ lumi, dal quale discendono tutte le virtù, e tutti i doni perfetti? Non hai tu memoria, che l’Apostolo dice: che non siamo sufficienti, come da noi, di pensare il bene, non che di operarlo? Non ti ricorda che il Signore disse: senza me niente potete fare, cioè, che non possiamo fare senza lui se non il peccato, che è detto niente? Non ti rammenta ancora che dice: Quando avete fatto i miracoli, ed esercitate tutte le buone operazioni reputatevi servi inutili?

O uomo, mettiti a pensare,
     Onde ti viene il gloriare.